Dopo varie segnalazioni che non riuscivate a lasciare i commenti sono finalmente riuscita a sistemare la cosa !!!!


Ora potete commentare alla grande !!!!!





Da quando ho la macchina del pane, sto provando tutte le ricette del ricettario allegato, ed ho voluto provare anche a fare la pasta fresca.

Non avendo la macchina per tirare la sfoglia, ho tirato la pasta con il mattarello, ma poi ho tagliato le tagliatelle con la pasta bike che mi è stata gentilmente offerta da Marcato Spa http://www.marcato.net/ ( a proposito approffitto per salutare Elena Marcato gentilissima e cara persona !!!)

Il risultato è stato favoloso !! La pasta è risultata meravigliosamente ruvida ed ha avvolto in maniera strepitosa il ragù .

Lascio per ora solo le foto molto presto posto le due ricette.





" Originario della Cina, oggi è coltivato in particolari zone della Pianura Padana. Narra la leggenda che fosse apprezzato alla corte degli antichi imperatori cinesi per le sue proprietà nutrizionali e afrodisiache (da qui il nome di riso proibito). Il riso Venere vanta straordinarie proprietà nutrizionali: ricco di fibra e fosforo, contiene inoltre minerali come calcio, ferro, zinco e selenio. E' un riso integrale piacevolmente aromatico che cuoce in soli 18 minuti, sprigionando un particolare aroma fra il legno di sandalo e il pane appena cotto. Deve il suo colore naturalmente nero, alla particolare pigmentazione del pericarpo (la pellicina che ricopre il chicco), mentre l'interno del granello è bianco come in tutti gli altri risi. Il chicco è piccolissimo , non più lungo di quattro millimetri e dopo la cottura mantiene la sua consistenza risultando ben sgranato. E' un riso ideale come contorno di piatti a base di carne e pesce, può essere cotto semplicemente lessato in acqua salata e condito con olio o burro o cucinato con la cottura pilaf. "


Io personalmente non l'avevo mai provato ma devo dire che è molto buono !!!



Ingredienti:

300 g di gamberi sgusciati
4 cucchiaio di olio extravergine d'oliva
300 g di riso Venere
1 cipollina piccola

2 spicchi d'aglio

1/2 bicchiere di vino bianco
2 zucchine piccole e tenere



Fare bollire il riso Venere per 18/20 minuti in abbondante acqua salata. Nel frattempo tritare la cipollina e farla appassire in un 4 cucchiai d’olio d’oliva extravergine con l'aglio.

Tagliare le zucchine dopo averle lavate, in dadini e aggiungetele in padella.

Fare cuocere a fuoco vivace qualche minuto e poi aggiungete anche i gamberi, fare cuocere ancora qualche minuto e poi sfumare con 3 cucchiai vino bianco.

Trascorso il tempo necessario scolare il riso Venere e farlo saltare aggiungendo il rimanente vino bianco.

Farlo saltare 1 minuto e spegnere.


Io viste le temperature di questi giorni l'ho preparato al mattino e servito a temperatura ambiente a pranzo.
POMODORINI DEL PIENNOLO




.. "Nella zona del Parco Nazionale del Vesuvio troviamo una squisitezza: si tratta dei rinomati Pomodorini Vesuviani da serbo localmente detti "del Piennolo" (ovvero "del Pendolo"). Nel comprensorio dei comuni alle pendici del Vesuvio, coltivato su piccoli appezzamenti tra i 150 e i 450 metri sul livello del mare, in assenza di irrigazione, il Pomodorino Vesuviano trae i massimi benefici dal terreno vulcanico e da un sole quanto mai generoso. Anche il suo colore "ardente" è un regalo del vulcano, tanto che secondo gli anziani le radici dei pomodorini si nutrono della lava stessa del Vesuvio. Il resto lo fanno le premurose cure di agricoltori attenti a mantenere intatte le tecniche tradizionali che prevedono, tra l'altro, l'ausilio di sostegni con paletti di legno e filo di ferro, in modo da evitare che le bacche tocchino terra e per far si che i frutti, ricevendo i raggi solari uniformemente, possano colorarsi in maniera adeguata. I frutti, del peso poco superiore ai 20 grammi, sono di forma tondeggiante leggermente pruniforme, con un peculiare piccolo pizzo all'estremità inferiore e delle depressioni sull'altra estremità. La buccia è spessa, la polpa soda e compatta dal sapore dolce-acidulo delizioso ed inconfondibile dovuto alla particolare concentrazione di zuccheri e sali minerali.
La conservazione tipica di questi pomodorini è in "piennoli": i grappoli interi, detti "schiocche", raccolti tra luglio e agosto prima della loro completa maturazione, vengono sistemati su un filo di canapa, legato a cerchio, arrivando a comporre un unico grande grappolo di diversi chilogrammi che verrà mantenuto sospeso da terra in luoghi ben asciutti e ventilati. Sistema questo, che, favorendo una lenta maturazione, consente di avere "oro rosso fresco" fino alla primavera seguente all'anno della coltivazione. La lunga naturale conservazione è dovuta al fatto che le piante sono coltivate "in asciutta" e alla buccia piuttosto spessa che limita la disidratazione del frutto. Dal piennolo è possibile "attingere" cogliendo i singoli pomodorini che diventano così un ingrediente essenziale di tanti piatti tipici napoletani, regalano un tocco inconfondibile alla pizza, alle bruschetto, agli spaghetti, alle salse, agli intingoli a base di pesce e a mille altre ricette. Le famiglie vesuviane, inoltre, erano solite preparare le classiche "bottiglie di pomodoro" dopo averlo passato al setaccio o introdotto nei contenitori a filetti ("pacchetelle"). ...... "



Io ho provato questi pomodorini dell'Azienda Agricola CASA BARONE e devo dire che sono veramente FANTASTICI !!! Li ho usati per fare un sugo con un pò di cipolla, olio extravergine di oliva e basilico, ci ho aggiunto alla fine dei sfilacci di cavallo ed ho condito i miei spaghetti.

Sopra ho aggiunto delle foglioline di rucola e del parmigiano.

Primo piatto veramente molto gustoso, veloce e ideale per queste giornate estive.


Lascio il link dell'azienda agricola qualora vogliate acquistare i loro ottimi prodotti ed assaggiare questi magnifici pomodorini.

Vi invito comunque a visitare il loro sito perchè offrono tanti prodotti genuini e tutti rigorosamente locali.


Alla prossima !!!